Mi ricordo una notte, ormai tanti anni fa. Io avevo 13 anni, o forse 14, o anche 15, non ricordo, ma poco importa l'eta'. Per molti anni ho trascorso le vacanze estive in Liguria, con la mia famiglia; la' c'erano anche i miei cugini, io mi ero fatto molti amici perche' si tornava sempre nella stessa localita' e ci si ritrovava tutti, o quasi, anno dopo anno. L'appartamento che avevamo affittato quella volta aveva un grande balcone, al primo piano, il mare era vicinissimo, e dal balcone sembrava di averlo proprio sotto. Quella notte io e la mia "compa" eravamo tornati dalla serata in paese, ed io, prima di andare a dormire, avevo divagato un po' sul balcone perche' la luna era quasi piena, bellissima, il mare un olio e pieno di riflessi argentei, la notte calda e quasi senza vento. Sotto il balcone, l'Aurelia (SS1), poi un muraglione a picco sulla spiaggia, poi il mare, l'orizzonte con le luci di qualche nave, e poi lassu' la luna, a dare a tutto quanto quella sua magica luce.
Non ricordo a cosa stessi pensando, in quali strani labirinti avessi lanciato la mia mente quella volta, o se semplicemente mi stessi rilassando godendomi la pace di quel momento; ma ricordo benissimo come lentamente cominciai a sentire un rumore sordo arrivare da lontano, dalla mia destra. Sulla strada deserta ecco che vedo in lontananza un faro. Attraversa tutto il paese sulla sopraelevata lungo il mare, e dietro ne compaiono altri. Sono tre, tre moto, andatura turistica molto rilassata. Passano proprio sotto di me, molto distanziati l'uno dall'altro, posso vedere le borse, il luccichìo dei caschi e delle cromature, i sacchi a pelo e le tende legati sui portapacchi. Li guardo allontanarsi e lascio lo sguardo perso nel loro ricordo fino a quando il suono delle marmitte non sparisce, e anche per qualche minuto di piu'. La luna, il mare, l'Aurelia sono ancora la', come prima. Forse sono io che sono cambiato. Mi stavo godendo quella bella nottata, ma mi era sembrato che ci fosse qualcuno che in qualche modo se la stesse godendo ancora piu' di me.
Non so se una passione puo' nascere cosi',
sicuramente un "germe" da qualche parte c'era, io gia' allora pensavo alla
moto in qualche modo, avevo i primi amici "grandicelli" che scorrazzavano
in motorino, ma sta di fatto che quell'immagine e quella notte mi tornano
spesso alla mente; sovente mi e' capitato di guidare la moto di notte in
riva al mare e con la luna che luccica sopra la visiera, ma le emozioni
piu' forti le provo quando ho il mare sulla destra, che scorre via lento,
proprio come i tre sconosciuti motociclisti di quella notte, ormai tanti
anni fa.